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martedì 21 ottobre 2014

Saga Divergent: recensione ed opinioni sconclusionate del perché amo/odio questa trilogia



SAGA DIVERGENT: recensione ed opinioni sconclusionate del perché amo/odio questa trilogia


Titolo: Divergent, Insurgent, Allegiant
Autore: Veronica Roth
Traduttore: Roberta  Verde
Pubblicato: marzo 2012-2013-2014
Edizione: DeAgostini 
Prezzo: 14.90 

ATTENZIONE! SARA' PRESENTE TANTISSIMO SPOILER, ANZI, IL COMMENTO DELLA SAGA SI BASA PROPRIO SU QUESTO! SE NON AVETE LETTO ALLEGIANT (O LA SAGA IN GENERALE) NON LEGGETE!


Dunque, so che sarà un'impresa, ma voglio provarci. Non so per quale ragione, ma non sono mai riuscita a scrivere una recensione di Divergent, dunque ho deciso di parlare in generale della saga con qualche riferimento particolare, a volte, ai tre libri che la compongono. 
Rispettivamente Abneganti, Eruditi, Pacifici, Intrepidi e Candidi
La scelta della valutazione per questa saga è stata difficile e combattuta. Una volta aver terminato tutti e tre i libri, che ho letto in tre giorni (uno per Divergent, uno per Insurgent e uno per Allegiant), è rimasta una sensazione di entusiasmo che è perdurata per circa un mesetto.  Non riuscivo a trovare nulla che fosse all'altezza di questa saga e addirittura abbandonavo in fretta qualsiasi libro leggessi. Purtroppo mi sono resa conto che (come mi è capitato anche con altri libri) quando finisco un romanzo e quest'ultimo mi lascia entusiasmo, lentamente ciò che mi aveva appassionato finisce col diventare uno dei tanti elementi di uno dei tanti libri che ho letto. 
Divergent, però, mi ha lasciato qualcosa di più. Innanzitutto ha fatto nascere in me la curiosità nei confronti della distopia. Leggendo Hunger Games e anche 1984, mi sono resa conto che effettivamente la parte distopica di questo romanzo non è tra le migliori, anzi, è abbastanza banale e anche poco realistica (infatti, come fa una persona a pensare solamente in una maniera? Come si può indirizzare il proprio pensiero verso una sola cosa? La spiegazione ci viene data in Allegiant, ma ammetto che non mi ha molto convinto e ne sono rimasta un po' delusa. Prima di tutto ci vorrebbero tantissimi anni per permettere uno sviluppo di questi "nuovi tipi di umani", e da quanto ho capito Divergent è ambientato in un futuro quasi prossimo, non proprio lontanissimo. Inoltre mi sembra che questi geni che sono stati tolti, ovvero l'egoismo, l'ignoranza e così via sono caratteristiche che si acquistano caratterialmente e non dei geni veri e propri che si possono eliminare dal DNA. Tra l'altro non ho ben capito se ad ogni umano è stato tolto ognuno di questo gene oppure soltanto uno di questi, dato che, per esempio, gli Eruditi sono acculturati ma non tutti sono altruisti.). 
Diciamo che, partendo con una semplice scelta che dovrebbe essere la metafora della nostra adolescenza, Veronica Roth sembra aver completamente divagato ed essere passata da un argomento all'altro senza però approfondire adeguatamente ognuno di questi. Come dicevo, dalla metafora dell'adolescenza si passa al voler essere completi, poi al sacrificio e così via. Trovo positivo il fatto che questo libro porti spesso a riflessione (e questa è stata una delle cose che mi ha colpito maggiormente), perché gli Young Adult di oggi hanno l’unico scopo di far guadagnare l’autore nonostante siano delle cagatine, e il più delle volte ci troviamo anche davanti stalker spacciati per eroi e ochette viste come ragazze coraggiose e intelligenti. Almeno Divergent si sforza di mandare qualche messaggio positivo ai giovani di oggi. L'autrice ha curato il messaggio principale dal primo libro, con la morte di Natalie, la madre di Tris, e lo ha portato fino alla fine con la morte della protagonista, che prima di lasciarci ci lascia appunto con la più grande delle lezioni di questo romanzo: 

“Lei mi ha insegnato tutto sul vero sacrificio. Che dovrebbe essere fatto per amore, non per un ingiustificato disgusto nei confronti del patrimonio genetico di un’altra persona. Che dovrebbe essere fatto per necessità, non senza prima tentare tutte le altre possibili strade. Che dovrebbe essere fatto per le persone che hanno bisogno della tua forza perché loro non ne hanno abbastanza. Ecco perché è necessario che io ti impedisca di “sacrificare” tutta quella gente e i loro ricordi. Ecco perché ho bisogno di liberare il mondo dalla tua presenza, una volta per tutte.” 

È per questo che sono riuscita a vedere Divergent come un semplice romanzo Young Adult e, nonostante vi abbia detto che l'entusiasmo che mi aveva lasciato è ormai scomparso, è rimasta dentro di me questa piccola cosa. 
Theo James e Shailene Woodley interpretano Quattro e Tris
nel film ispirato alla trilogia, uscito i primi di aprile 2014.

Passiamo adesso alla protagonista, Beatrice Tris Prior. Tris proviene da una famiglia abnegante ed è un personaggio che sostanzialmente mi è piaciuto, ma che non ho amato particolarmente. 
Il carattere di Tris è la conseguenza dell'ambiente in cui vive. A differenza di Katniss di Hunger Games, che spesso e volentieri è stata odiosa, egoista e antipatica, Tris è più umana e comprensibile e ci è anche più vicina. Questo perché a differenza di Katniss, che ha dovuto sopravvivere in un ambiente ostile e diffidente, Tris ha vissuto in una realtà più vicina alla nostra: deve annullare se stessa per aiutare gli altri. Spesso anche noi cerchiamo di far assimilare ai più piccoli i valori di altruismo e solidarietà, ed è la medesima cosa che succede a Tris, solo che in un modo un po' più esagerato. 
Katniss, invece, vive in un realtà lontana dalla nostra. Nessuno di noi, infatti, deve cacciare per procurarsi il cibo e deve fare da mamma alla propria madre, per poi preoccuparsi di non essere sorteggiati ad un gioco mortale. 
Chiudendo la parentesi Katniss, ritorniamo a Tris. Non è affatto un personaggio piatto, perché affronta una lunga maturazione dal primo al terzo romanzo, forse a volte è un po' stereotipata e spesso e volentieri anche stupida: Insurgent è completamente nonsense e il suo comportamento, per quanto sia una fase iniziale dell'applicazione del valore del sacrificio che sua madre, morendo, le ha insegnato, è fin troppo "scialla" nei confronti di se stessa. 
Tris è una divergente, e questa figura, che dà poi il titolo al romanzo, secondo me non è stata utilizzata nel migliore dei modi. Inizialmente i divergenti sembrano onnipotenti, ma in realtà il loro "potere" è semplicemente quello di resistere alle simulazioni e, come si scoprirà in Allegiant, quello di poter pensare "a tutto tondo", e non solo verso una direzione. Mi sembra una... cazzata, anche perché ripeto, è ciò che dà il titolo al romanzo e su cui il libro si dovrebbe basare.

Il personaggio maschile, Quattro, mi è piaciuto tantissimo (<4). Non sono d'accordo con chi dice che il nome Quattro sia una cagata, perché ha un significato e una sua storia da raccontare e di conseguenza lo rende interessante e meraviglioso. Quattro, come il numero delle sue paure. 
Oltre ai tre libri, uscirà nel 2015 in Italia una
raccolta di racconti narrati sotto il punto di
vista di Quattro. Il titolo della raccolta è
infatti Four. Personalmente l'ho già
comprato durante un viaggio in Inghilterra.
Posso accettare chi dice che sia un Gary-tsu, infatti abbiamo la famosa frase “Io non voglio commettere lo stesso sbaglio: voglio essere coraggioso, e altruista, e intelligente, e gentile, e onesto.” ce lo fa capire. A me sinceramente è proprio questo suo modo di pensare che adoro e che mi ha permesso di amarlo. Magari Veronica poteva giocare un po' meno sulla figura dell'insegnante figo (che ci troviamo in tutti i libri, ormai), ma in sostanza un personaggio ben fatto. 
La sua storia d'amore con Tris è lenta, fresca e non forzata come molte altre. Non si mettono insieme dopo pochissimo tempo, non si dicono Ti Amo immediatamente e affrontano, come tutte le coppie, litigi e incomprensioni. Nel film hanno inserito Edgar, un personaggio che dovrebbe fare da terzo incomodo perché Divergent è l'unica saga a non avere un triangolo. Il mio giudizio riguardo questa cosa è negativa al massimo: si perde tutto ciò che l'autrice ha voluto costruire con questa storia d'amore senza inserire inutili aggravamenti. 

Una cosa che ho notato del libro, è il fatto che Veronica Roth abbia dato molto spazio alla figura materna e molto poco a quella paterna. Andrew Prior, il padre di  Tris, non ha quasi voce in capitolo e viene eclissato dalla moglie. Il padre di Quattro, Marcus, invece, viene screditato e ci viene presentato come padre violento. 
Certo, la madre di Quattro non è il massimo dell'esempio come mamma, ma entrambi trovano la forza di ricominciare e di ricostruire un rapporto. 

Concludo aggiungendo qualche nota finale. Tutti e tre i libri sono sicuramente adrenalinici e moooolto scorrevoli: si leggono davvero velocemente nonostante le quattrocento e passa pagine. C'è moltissima azione, non vi è mai un attimo di quiete e il romanzo non raggiunge mai un punto di stazionamento e questo è un punto a favore del libro. 
Non ho apprezzato, invece, lo stile e la prima persona. Lo stile è veramente pessimo... fin troppo semplice, a mio parere, e spesso e volentieri trovavo espressioni un po' sgrammaticate e ridicole. Inoltre ci sono davvero pochissime descrizioni.
La prima persona è stata una scelta sbagliata, a mio parere. In Allegiant Veronica è dovuta ricorrere al cambio di punto di vista, cosa che mi manda in bestia, creando una cattiva indagine psicologica di Tris e Quattro: il loro modo di agire e di pensare era identico e questo mi ha causato dei problemi nel comprendere chi dei due stesse narrando (nonostante ci fosse scritto).
Alla fine lo consiglierei ad un adolescente, nonostante non sia affatto l'opera del secolo e non ne sia più così appassionata. 

sabato 18 ottobre 2014

OMG That cover#2




Oh mio Dio! Vi giuro che mi ero totalmente dimenticata di questa rubrica! Avrei dovuto aggiornare tra il 9 e il 10 di ottobre, ma mi è proprio passato di mente e adesso sono qui a chiedervi scusa e a presentarvi interessanti copertine. 


                                                      


























Ecco qui le copertine di questo mese, arrivate con un po' di ritardo. Come potete notare, la maggior parte delle cover hanno colori caldi e sono molto semplici: a me la semplicità piace e mi incuriosisce maggiormente un libro con una copertina poco vistosa che uno dalla copertina troppo attraente, perché mi sa di imbroglio editoriale. La prima, Sull'orlo del vespro, è la dolcezza con quel gatto e quei colori sullo scenario! Mi trasmette tenerezza e mi spinge a ricercare la trama del libro. La seconda anche è molto carina, anche se, a prima impressione, assomiglia un po' a quei New Adult o a quei Romance usciti male.
La terza è quella che forse mi piace di meno, ma cattura la mia attenzione grazie alla zona centrale illuminata. 
L'ultima è stata molto difficile da scegliere. Ero combattuta fra due copertine carinissime, una un po' più sbriluccicosa e questa. Alla fine la ragazza del quale non si vede il volto e con la rosa in mano ha vinto!


Vi piacciono queste copertine? Qual è la vostra preferita? Avete letto qualcuno di questi  libri? Quale vi incuriosisce?

Indiscrete Domande Letterarie

Ho scoperto questo tag girovagando nei post del blog "ParanormalBooksLover", che purtroppo non riesco (non so, anzi) a taggare. È davvero carinissimo, anche se è un po' lunghetto e riguarda le cose personali di ogni lettore.
Ho deciso di farlo principalmente per permettervi di conoscermi meglio e, se volete, potete proporlo nel vostro blog o commentare con le vostre risposte!



Come scegli i libri da comprare? Ti fai influenzare dalle recensioni?

Dipende da chi la scrive, questa recensione. Diciamo che cerco sempre le negative, perché sottolineando i difetti riesco a regolarmi meglio e a fare una prospettiva di cosa aspettarmi. Seguo le recensioni (su Goodreads e su Youtube) di Emily May Mitchell e Ilenia Zodiaco principalmente.

 Dove compri i libri: in libreria o online? 

Solo in libreria... il mondo degli acquisti online è ancora troppo oscuro e misterioso per me, e non mi fido molto, nonostante vedo che su Amazon ci sono ottimi prezzi e sconti di cui si potrebbe approfittare. 

Aspetti di finire la lettura di un libro prima di acquistarne un altro oppure hai una scorta? 

Aspetto di terminare il libro, anche se ne compro sempre un paio alla volta. Non riesco a concentrarmi sulla lettura del momento se ne ho un altro pronto da leggere...

Di solito quando leggi? 

Quando ne ho voglia. Ci sono giorni in cui divoro libri su libri, e giorni di apatia in cui vorrei leggere ma anche prendere il volume dalla libreria sembra un'impresa impossibile.

Ti fai influenzare dal numero di pagine quando compri un libro? 

Assolutamente no, anche se, quando vedo mattoni di mille pagine come Il Cardellino di Donna Tartt, o IT di  Stephen King, mi spavento leggermente.

Genere preferito? 

Non ho un genere preferito, leggo di tutto purché sia un bel libro. Più che altro, c'è un genere in particolare che non leggo, anche se ci ho provato più volte: l'avventura. Jules Verne, sei un genio, ma non fai per me.

 Hai un autore preferito? 

Vi sembrerà strano, ma no. Sono una persona difficile da accontentare, quando si parla di scrittori. Anche in musica, per esempio, io non sono tanto legata all'autore della canzone o del libro, ma più all'opera in sé. Comunque mi piacciono moltissimo Zafòn, Orwell, J.K. Rowling.


Quando è iniziata la tua passione per la lettura? 

Questa domanda mi mette sempre in difficoltà, perché non c'è un momento preciso della mia vita in cui questa passione è scattata. Mi ha sempre accompagnata, da quando ero una bambina fino adesso. Ricordo di aver imparato prima dei miei compagni di scuola materna a leggere, e che mia madre si arrabbiava spesso perché leggevo troppo.

 Presti libri? 

Certamente! E me li faccio prestare.

 Leggi un libro alla volta oppure riesci a leggerne diversi insieme?
Riesco a leggerne diversi insieme, anche tre o quattro alla volta. Non devono essere, però, dello stesso autore o dello stesso genere, altrimenti rischio di confondermi. Una volta ho letto due libri della Kinsella contemporaneamente... la mia testa è andata in tilt!

 I tuoi amici/familiari leggono? 

Siamo una famiglia di lettori e anche nella mia cerchia di amici ci sono fangirl e lettori accaniti. Mia madre ha collezionato (e letto) un'intera parete di classici con traduzioni fatte direttamente all'opera originale, una serie di gialli e thriller e libri sulla mafia e sulla politica. Mia sorella maggiore ha, nella sua libreria, saggi di personaggi come Rosseau, Erasmo da Rotterdam, Voltaire ecc., e le piace moltissimo Orwell. L'altra mia sorella (gemella), legge molto poco, principalmente prende dalla mia di libreria. Mia cugina avvocatessa è un'appassionata di psicothriller e di romanzi che denunciano la società islamica integralista. 
I miei amici leggono più o meno quello che leggo io, ci confrontiamo, ci scambiamo i libri e così via.

 Quanto ci metti mediamente a leggere un libro? 

Dipende dal libro e dal momento in cui l'ho letto. Se sono apatica, ci metto una vita. Se sono in stato "lettrice-divoratrice", allora una giornata (o anche mezza, a volte) va bene.

Vedi una persona che legge (ad esempio sui mezzi pubblici) ti metti immediatamente a sbirciare il titolo del suo libro? 

Sììììì! È una specie di vizio, DEVO sapere cosa legge una persona!

 Se tutti i libri del mondo dovessero essere distrutti e potessi salvarne soltanto uno quale sarebbe? 

Innanzitutto ucciderei chi ha dato quest'ordine, poi salverei..................................... non ne ho idea!

 Perché ti piace leggere? 

Questa domanda è tra le più difficili che una persona possa farmi.  Diciamo che è quasi una necessità, a volre ho bisogno di staccare la spina da una vita stressante e troppo monotona, altre volte voglio qualcosa di più forte che mi faccia comprendere altri volti della realtà. 

 Leggi libri in prestito (da amici o dalla biblioteca) o solo libri che possiedi? 


Leggere libri presi in prestito fa parte del mio Credo. Nella mia classe tutti mi prestano libri, e io ne presto a loro. C'è un "mercato" di scambio libri incredibile! Dalla biblioteca non ne ho mai presi, anche se vorrei.

 Qual è il libro che non sei mai riuscita a finire? 

C'è un post della rubrica Talking about... che parla proprio di questi libri che ho abbandonato. Sono più di uno, purtroppo, e hanno tutti giudizi negativi.

 Hai mai comprato un libro solo perché aveva una bella copertina?

No. Al di là delle copertine io sono sempre per scoprirne i contenuti, e dunque ne leggo la trama. È il prezzo e anche l'autore ciò che mi influenza maggiormente.

 C'è una casa editrice che ami particolarmente, e perché? 

No, non ho case editrici che amo particolarmente, più che altro ci sono case editrici che non vedo di buon occhio. In particolare la Rizzoli e la Garzanti. Da piccola, invece, amavo la Mondadori per le copertine *__*

Porti i libri dappertutto (in spiaggia, sui mezzi pubblici, ecc.) o li tieni "al sicuro" dentro casa? 

Al sicuro dentro casa! A volte li porto in spiaggia, ma se non sono concentrata non riesco a leggere e dunque evito i mezzi pubblici o la scuola. 

 Qual è il libro che ti hanno regalato che hai gradito maggiormente? 

Divergent! Me lo hanno regalato al compleanno, avevo iniziato a leggerlo in pdf e avevo detto che mi stava piacendo. Il giorno dopo me lo sono ritrovato sul banco, in classe, dentro una busta.

 Come scegli un libro da regalare? 

In modo molto semplice: non regalo libri. Regalo buoni per la libreria, così si è liberi di scegliere il volume che più piace.

La tua libreria è ordinata secondo un criterio, o tieni i libri in ordine sparso?

Cambio ordine e criterio continuamente, non riesco mai a decidermi! La mia libreria è stata divisa per altezza, anche se le saghe e i libri di uno stesso autore sono stati mantenuti vicini. La libreria dei classici è stata ordinata per colore, mentre quella di mia sorella in base al cognome dell'autore.  

 Quando leggi un libro che ha delle note, le leggi o le salti? 

Solitamente ne leggo, soprattutto quando si parla classici.

Leggi eventuali introduzioni, prefazioni e postfazioni dei libri o le salti? 

Dipende dal libro. Sono solita leggere i ringraziamenti e la biografia dell'autore, ma spesso salto prefazioni e postfazioni. Da più piccola non leggevo nemmeno i prologhi! 


venerdì 17 ottobre 2014

What the fuck is this? Stacrossed






Titolo: Starcrossed

Autrice: Josephine Angelini
Traduzione: Giunti Editore
Numero di pagine: 310
Pubblicato: 2011 (in America)
Edizione: Mondadori
Prezzo: 16.50 euro 
Trama: Helen, timida adolescente di Nantucket, sta quasi per uccidere il ragazzo più attraente dell'isola, Lucas Delos, davanti a tutta la sua classe. L'episodio si rivela essere qualcosa di più di un mero incidente. Helen teme per la sua salute mentale: ha iniziato ad avere incubi di notte e allucinazioni di giorno. Ogni volta che vede Lucas le appaiono tre donne che piangono lacrime di sangue. Il tentato omicidio porta Helen a scoprire che lei e Lucas non stanno facendo altro che interpretare i ruoli di un'antica tragedia d'amore. Le apparizioni femminili rappresentano infatti le Erinni. Helen, come l'omonima Elena di Troia, è destinata a dare inizio alla guerra a causa della sua relazione con Lucas. I due scoprono sulla loro pelle che i miti non sono leggende. Ma è giusto o sbagliato stare con il ragazzo che si ama se questo significa mettere in pericolo il resto del mondo? Come si sconfigge il destino?


Rating:

Recensione: Sono una persona che ama scrivere e riscrivere le proprie recensioni quasi come se fossero i capitoli di un libro che devo rivedere e correggere. In ogni caso, Starcrossed mi ha sempre portato qualche problema ed è stato uno dei primi libri che ho veramente schifato. 

Dunque, un altro libro che non ho finito, ma di cui ho letto una grandissima parte. Già leggendo solo quella, ho capito che il libro faceva abbastanza caga... schifo, e non sono riuscita ad andare avanti. 
In ogni caso vi starete sicuramente chiedendo come mai ho deciso di leggere questo romanzo. Dovete sapere, dear friends, che ho la bruttissima abitudine di non leggere quasi mai la trama dei pdf, e di questo in particolare avevo letto solamente qualche rigo riguardante la Guerra di Troia e la cultura greca in generale. Sono rimasta subito affascinata dalla trama, mi sono chiesta come due ragazzi, Lucas ed Helen, potessero reincarnare Paride ed Elena di Troia, dato che stiamo parlando più o meno del 2014 e questi due antichi personaggi sono praticamente la reincarnazione della mentalità del tempo (completamente differente dalla nostra). 



In pochi righi, la trama parla di questa ragazza sfigata che incontra il figone di turno. Scopre di essere una dea, battaglie all'ultimo sangue e infine colpo di scena finale: sono cugini.


Partiamo col parlare dei personaggi. Poiché siamo in tema, sono una Macedonia di cliché. A partire dalla protagonista. Ovviamente bellissima, bionda, alta un metro e novanta, intelligentissima, con una forza sovrumana per essere una ragazza e incredibilmente veloce e super dotata in atletica. Lei, infatti, è capace di correre come Usain Bolt senza particolari allenamenti! È una sua dote naturale! Può vincere una borsa di studio e così via. I suoi unici problemi sono: avere il ciclo costante, "sentire" la mancanza di sua madre, che l'ha abbandonata da piccola, e subire le prese in giro della kattiva della scuola. 
Poi c'è Lucas, trasferitosi dalla Spagna in quest'isoletta. Figo da paura, gentiluomo (apre a Claire la porta della classe, ragazze!), vive in una famiglia con geni miracolati in cui tutti sono dei greci (prendete quest'espressione letteralmente). 
Il terzo incomodo è Claire, la migliore amica di Helen, descritta dall'autrice esattamente con queste parole: nanerottola. 
Non ho gif per farvi vedere la mia espressione stupita, ma vi giuro che mi è sembrato di leggere un libro per bambini! Ci sono milioni di modi per esprimere il concetto di bassezza, e vai a usare proprio questa parola? Tra l'altro, Helen viene chiamata dalla cattiva della scuola mostriciattolo , perché da piccola le avevano affibbiato quel nome e le è rimasto. Ma ci sei mai andata a scuola, Josephine? Penso proprio di no, e questo giustificherebbe il tuo non saper scrivere. Helen è una strafiga, meravigliosa, STU. PEN. DA., al massimo la chiami semplicemente sfigata, o perdente, a diciassette anni si arriva anche a utilizzare "frigida". Ma non mostriciattolo! In ogni caso dovete anche sapere che i personaggi in generale sono terribilmente infantili. Ci ho messo cento pagine prima di capire che avevano diciassette anni e che frequentavano il terzo superiore. Quando parlano si dicono delle cose così infantili, che vi giuro, ero convinta avessero quattordici anni.
Comunque, tornando a parlare di Claire, è la solita amica fashionista della protagonista sfigata. E anche qui mi si storce il naso, perché, damn , mi chiedo: ho capito che tutte credete nel fatto che gli opposti si attraggano, ma Claire ed Helen appartengono letteralmente a due mondi diversi. Come fanno ad essere amiche? E infatti la fedeltà di questa abominevole amica verrà subito fuori!



Il primo incontro tra i due piccioncini lo abbiamo all'interno della scuola. Helen, presa da una rabbia profonda e improvvisa, attacca Lucas e lo picchia, mentre tre donne invecchiate dicono cose del tipo "sangue chiama sangue" ecc. Ovviamente lui si difende, dato che è campione di jujitsu (scusate, non so come si scrive), e lei si sente male e finisce in infermeria. Suo padre Jerry, il miglior personaggio del libro, viene a trovarla e indovinate? Dice alla figlia che non deve più avvicinarsi a Lucas e la difende per quello che ha fatto!!! Certo, Jerry! Continua così! 
Se ancora non avete capito la ragione del mio sclero, ve la spiego subito. È stata Helen ad aver picchiato Lucas, questo povero cristo si è semplicemente difeso, e deve anche prendersi le occhiatacce di un padre che non sa dare un pacchero a sua figlia!
Gli incontri tra Helen e Lucas, comunque, si svolgono sempre così: lei cerca di ucciderlo, provano a starsi lontani e delle voci cominciano a girare a scuola. Claire, anziché parlare e confrontarsi con la sua migliore amica Helen, dubita di lei e la accusa di non averla informata di una presunta storia estiva andata a male con Lucas. E meno male che sei la sua migliore amica! Bah! 



Senza soffermarci troppo sugli eventi, parliamo adesso di due momenti clou del romanzo, che sinceramente non ricordo nemmeno se sono messi nell'ordine in cui ve ne parlerò o al contrario... Prima però devo farvi un appunto: il romanzo è ambientato in una minuscola isoletta dove tutti conoscono tutti, ma ovviamente dei volano, combattono, ci sono delle guerre, e nessuno si accorge né vede nulla. Realismo, Josephine, realismo.

1) Kate, la pseudo fidanzata del padre di Helen, e quest'ultima, vengono attaccate da qualcuno e salvate da Lucas. Nel frattempo che tutto questo succede, Kate sviene, mentre Helen si accorge che il suo aggressore è una donna perché ha il petto morbido. Ma cavolo, la pseudo fidanzata di tuo padre è svenuta, questa qui potrebbe farti seriamente male e pensi che abbia il petto morbido??? Tra l'altro potrebbe benissimo essere un uomo grasso! E poi scusa, ma non avevi una forza sovrumana, tu? Cosa ci vuole a darle un cazzotto sulla pancia o a pestarle il piede e a liberarti immediatamente? Eh no! Abbiamo bisogno del supereroe Lucas!
2) Helen esce per fare una camminata e va a finire in una zona un po' isolata dell'isola. Questa scena non è raccontata molto bene, anzi, è raccontata malissimo (infatti non ci ho capito nulla) e ho dovuto cercare su Wikipedia per capire cos'era veramente successo! Lei comunque cade tipo da una zona molto alta e Lucas la salva volando. Finiscono a terra e scavano un cratere enorme, con tutte le ossa rotte e uno sopra l'altro. La cosa strana, però, è che lei non sente il bisogno di ammazzare il povero cristo di botte. 
WHY? Ecco qui la spiegazione che dovrebbe aprirci le porte all'elemento fantasy del libro! Andando con ordine, vi dirò lentamente ciò che ho capito, perché le spiegazioni che vengono fatte in questo romanzo sono tante e non collegate fra loro, ma avvengono in momenti diversi e per questo motivo non si riesce a seguire il romanzo. 
Innanzitutto, ci sono quattro case nel quale i semidei sono divisi:
-Casa di Tebe, quella della famiglia di Lucas, che discende da Apollo;
-Casa di Atreo, che discende da
-Casa di Atene
-Casa di Roma
Già da qui capiamo che la Angelini della cultura greca non sa assolutamente nulla e che tutti gli elementi presi sono messi lì alla cazzus! Innanzitutto, cosa ci fa ROMA tra elementi greci? Tutti gli avvenimenti che riguardano questo romanzo ruotano attorno all'Iliade,dunque alla Guerra di Troia, quando di Roma non vi era nemmeno l'ombra! E queste Case quando sono state fondate? Prima o dopo la Guerra di Troia? All'alba dei tempi o sono collocabili in un momento storico in particolare? Come fai a dare dei nomi a queste case utilizzando città che magari manco esistevano quando le case sono state formate?
Tra l'altro, perché scegliere i nomi di tre città importanti e poi il nome di un personaggio preso a caso dall'Iliade? Atreo è il padre di Menelao e Agamennone, e non è assolutamente un personaggio importante! Anzi, dubito della sua comparsa nel poema... Perché poi prendere Tebe come città di riferimento? Tebe è più o meno inutile, perché darle questo ruolo rilevante dedicandole una casa? Tra l'altro la casa di Tebe discende da Apollo. Ma perché non chiamarla casa di Delo, dove c'è il santuario più importante dedicato a questo dio! 
Cose prese a caso, proprio!



Comunque tra queste Case c'è stata una guerra e sono state tutte distrutte, a parte quella di Tebe, che è stata la vincitrice. Helen fa parte di una delle tre case e sua madre l'ha abbandonata per difenderla. I Delos sono quindi sull'isola un po' per difendere Helen, che è presa di mira dal governatore assoluto della casa (zio di Lucas), e un po' per un altro motivo di cui vi parlerò in seguito. 
Le tre donne invecchiate apparivano a causa di una specie di conto non saldato tra la casa di Lucas e quella di Helen, e la ragazza, salvandolo, lo ha saldato. Qui sono rimasta allibita. Leggendo avevo capito che era stato LUI a salvare lei, non il contrario! Inoltre la scena in cui sono riversi al suolo, con le ossa tutte rotte, è terribile! Helen non si lamenta di avere le ossa a pezzi, al contrario, pezza a cose stupide! Anche scoprendo il fatto di essere una semi dea e tutte queste cose, la protagonista risponde con semplicissimi "ooh", senza particolari "scosse". 
Aggiungo anche che la Guerra di Troia viene descritta come la più brutta e devastante che ci sia mai stata, e questa cosa viene ribadita quasi sempre. Eppure non ci viene spiegata cosa l'abbia provocata, perché, quando...



Comunque, Helen comincia a prendere lezioni di lotta e utilizzo dei poteri dai membri della famiglia Delos, e assistiamo a ridicole scene in cui Helen non vuole fare del male a nessuno e si fa colpire come una deficiente. A causa della sua scarsità nel combattere (nonostante, ovviamente, le venga costantemente detto che ha ottime capacità ecc.)Hector (fratello di Lucas, mi sembra, o cugino) e Lucas la spiano la notte. Lei si incazza da morire, e tenete a mente questa cosa! È importantissima! 


Per rendere più piccante il racconto, la Angelini ha aggiunto Creos, uno dei membri della famiglia Delos che si trova ancora in Spagna e che sono praticamente il lato cattivo della famiglia. La parte dei Delos sull’isola si sono allontanati dalla famiglia anche a causa della rivalità tra Creos ed Hector, che, a quanto ho capito, avrebbe fatto un torto al ragazzo ed Hector lo avrebbe picchiato quasi fino ad ucciderlo. Secondo la Angelini, non si possono uccidere i propri parenti, perché è tra i reati più gravi, e quindi la famiglia Delos è stata costretta a "migrare". 
Josephine, che cazzo stai dicendo? Secondo la cultura micenea, e questo si capisce proprio leggendo l'Iliade, se una persona ti fa un torto sei costretto a vendicarti, altrimenti vieni considerato un perdente e perderai la pubblica stima dei cittadini! Questa cosa era inammissibile, quindi, parente o meno, la vendetta è sempre al primo posto, per i greci!
Creos viene introdotto grazie ad Helen, che, mentre corre in palestra, esce e si inoltra nella vegetazione, notando questo tizio inquietante che sembra attirare la luce e far cadere tutto nell’oscurità. A prescindere dall’irrealismo con il quale è narrata la scena, perché se sei ad allenarti sotto gli occhi dell’allenatrice, come fai a sparire nella vegetazione? Tra l’altro, quale vegetazione se sei a scuola? Helen spia ed insegue quest'uomo, e vi ricordo che si era arrabbiata per la mancanza di rispetto e di privacy che Hector e Lucas avevano avuto nei suoi confronti spiandola! Questo non è fare la stessa cosa, Helen? Solo tu hai diritto alla privacy? Tu puoi seguire un tizio che non ti ha fatto nulla e che sta per i cazzi suoi a passeggiare? 
In ogni caso finisce al pronto soccorso a causa della sua imbecillità. 



Diciamo che qui mi sono fermata, potrete benissimo dedurre che non ho continuato, altrimenti sarei uscita da questa lettura come un soldato in guerra. L’autrice ha anche inserito il mistero di Atlantide e stronzate varie, modificando così radicalmente le tradizione greche e facendo uscire una specie di copia orrenda di Percy Jackson. Sarebbe potuta anche essere una bella storia, se non ci fossero stati tutti questi cliché, se la cultura micenea fosse stata almeno un po' approfondita e se l'autrice non avesse voluto strafare inserendo prima la questione delle Furie, poi le case e ancora dopo il mistero di Atlantide. Tutti elementi che fanno parte della stessa mitologia e cultura, ma che messi tutti assieme collidono e creano soltanto pastrocchi.

Avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto? Avete intenzione di leggerlo in seguito?

venerdì 10 ottobre 2014

Premio Nobel 2014


Premio Nobel per la Letteratura 2014: "Per l'arte della memoria attraverso la quale ha evocato destini umani più inafferabili e svelato il mondo dell'Occupazione"

Jean Patrick Modiano è lo scrittore (e sceneggiatore) al quale, quest'anno, è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. Scelto fra 210 scrittori, 36 dei quali candidati per la prima volta e molti favoriti e acclamati dal pubblico (come Umberto Eco e Haruka Murakami), è stato annunciato a Stoccolma alle 13.
Nato a Boulogne-Billancourt, città poco distante da Parigi, il 30 luglio 1945, figlio di Albert Modiano, ebreo francese di origini italiane, e di Louisa Colpijn, un'attrice belga di etnia fiamminga. Studia dapprima in Alta Savoia, poi al Liceo Henri-IV di Parigi, conosce Raymond Queneau, amico della madre, che gli darà anche delle lezioni individuali di geometria e con il quale entrerà anch'egli in amicizia. Quando viene pubblicato il suo primo romanzo (La Place de l'Étoile), infatti, è lo stesso Queneau che lo rivede e lo corregge. 
Termina gli studi liceali ad Annecy, conseguendo il baccalauréat nel 1962, senza proseguire.
Introdotto dall'amico Queneau nel mondo letterario, conosce l'editore Gallimard e, nel 1967, scrive il suo primo romanzo La Place de l'Étoile, che viene pubblicato dallo stesso Gallimard; il romanzo gli vale il Premio Roger Nimier. È documentarista per Carlo Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Nei suoi romanzi, per lo più ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e costruiti intorno alla figura dello straniero, dell'esule, dell'ebreo, si intrecciano una vena disperata di ascendenza esistenzialista e il gusto della rievocazione.
L'autore rievoca molto spesso, nei personaggi dei suoi romanzi, l'ambigua figura del padre, un ebreo sicuramente vittima del Nazismo, che però, arrestato nel 1943, si dimostrò pronto a tutto pur di sopravvivere (infatti, riuscì a sfuggire alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste): una figura dalla duplice e ambigua identità, invischiata molto spesso in rapporti di complicità con i carnefici.
Nel 1978 il romanzo Rue des Boutiques Obscures (titolo che si riferisce a via delle Botteghe Oscure, di Roma, dove ha anche abitato), gli vale il Premio Goncourt. Nel 2008 ha scritto la prefazione al diario di Hélène Berr e l'anno successivo a un'edizione del romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque. 



mercoledì 8 ottobre 2014

W.W.W Wednesday #3


 Rieccoci con l'appunto settimanale, nel quale vi mostrerò ogni mercoledì cosa sto leggendo, cosa leggerò e cosa ho appena terminato di leggere.



What have you finished reading?


 

-La psichiatra. Secondo romanzo di Wulf Dorn (un acclamato scrittore di psicothriller), che mi è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire. Mi aspettavo di più, essendo il romanzo clou dello scrittore, e devo dire che mi ha preso, anche se non proprio da farmi rimanere incollata al libro. L'ho letto in un solo giorno (precisamente domenica) e l'ho terminato così velocemente innanzitutto perché è molto scorrevole, e in secondo luogo perché mia sorella, che lo ha letto prima di me, mi incitava ad arrivare alla fine per scoprire questa soluzione fantasmagorica e particolare. 
-L'ombra del vento. Primo romanzo dell'omonima trilogia, era il libro che mi mancava da leggere di Zafòn (assieme agli altri due annessi, ovviamente). Mi è piaciuto, è il libro che più ho apprezzato questa settimana, ma non mi ha conquistata come Marina e Il palazzo della mezzanotte. È sicuramente di qualità migliore, ma la tendenza Harmony e la soluzione un po' troppo servita su un piatto d'argento non mi hanno permesso di amare anche quest'altro libro. 
-Città di carta. Se vi interessa approfondire il mio pensiero riguardo questo romanzo, qui c'è la mia recensione, nel quale parlo dettagliatamente del libro e di ciò che non mi è piaciuto. Purtroppo, si è rivelato la seconda grande delusione di John Green. 


What are you currently reading?


Scusate la copertina sfocata, ma questa è l'unica immagine che sono riuscita a recuperare
-L'usignolo di Mosul. Lo inizierò questa sera ed è uno dei libri che mia cugina mi ha prestato (assieme a La psichiatra). Attingerò molto dalla sua libreria e in lista ci sono anche L'ipnotista, Mille splendidi soli e Uomini che odiano le donne.

What are you going to read?









-Racconti. È da molto che vorrei leggere qualcosa di Edgar Allan Poe, ed ho tre dei suoi racconti in inglese.  Penso che comincerò da lì, per poi passare al libro in italiano che contiene tutta la raccolta. Nella mia famiglia ormai tutti lo hanno letto e me lo stanno consigliando.
-Catching Fire. Ho da pochissimo cominciato la saga di Hunger Games e ho intenzione di finirla prima dell'uscita del film a novembre. Non ho mai occasioni di comprare il secondo e il terzo della saga, quindi credo che ricorrerò ai pdf, ma spero che i continui mi soddisfino. Il primo mi è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire. Per adesso è la mia priorità
-Il tuo meraviglioso silenzio. Romance che mi è stato consigliato e di cui ho letto recensioni positive. Dalla copertina e dal titolo sembra il solito New Adult, ma una recensione in particolare mi ha fatto capire che non è così e sono curiosa di leggere anche qualche Romance magari non banale e ben fatto.